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Il muro e la Corte Suprema Israeliana
Redazione 6 settembre 2007 20:16

I giuristi democratici si rallegrano per la decisione della Corte suprema israeliana di correggere l’attuale tracciato del muro di separazione, dando ragione al Comitato popolare di Bi’lin.

Come stabilito dalla Corte internazionale di giustizia nel suo storico parere del luglio 2003, il muro costituisce una violazione palese del diritto internazionale e in particolare delle Convenzioni relative al diritto umanitario e ai diritti umani e va abbattuto, così come vanno pienamente risarciti i cittadini palestinesi che ne hanno ricevuto danni ingenti e spesso irreparabili. Ricordiamo che la Corte internazionale di giustizia ha inoltre dichiarato che tutti gli Stati sono tenuti a non collaborare con la commissione di tali violazioni e ciò implica una profonda revisione dei rapporti esistenti con Israele, che deve essere obbligato a modificare le sue politiche di apartheid nei confronti dei Palestinesi, così come fu fatto con successo con le sanzioni contro il Sudafrica razzista.

I giuristi democratici esprimono inoltre il loro impegno a sollevare di fronte alla giurisdizione italiana il problema della necessità di punire coloro che si rendano colpevoli di crimini di guerra e contro l’umanità.



Torino-Bologna-Roma-Napoli, 6 settembre 2007

Associazione Nazionale Giuristi Democratici