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I problemi della giustizia
Redazione 6 settembre 2008 12:03
Comunicato stampa del 3 settembre 2008

L'Associazione Nazionale Giuristi Democratici assiste preoccupata e sgomenta alle manovre intorno alla "questione giustizia" che si stanno svolgendo in questi giorni.
Di fronte all'ormai dilagante Pdl ed alle sue iniziative tendenti a scardinare il sistema giudiziario italiano, il Pd mostra, come ormai da tempo, una titubanza ed una sottomissione preoccupanti, che lo spingono, onde non apparire conservatore, a "subire" il dialogo, ovviamente da posizione di debolezza, sulle proposte di riforma del Pdl, sulle quali tanto si era scandalizzato in passato.
Manca, purtroppo, una vera opposizione, su questa come su altre questioni: occorre allora cercare di coagulare i mugugni che provengono da varie aree, dall'Italia dei Valori a Rifondazione Comunista, dalla Magistratura ai movimenti, in un’unica posizione condivisa, che abbia al suo centro la tutela della libertà dei cittadini, la difesa dell'autonomia e dell'indipendenza della Magistratura, quale necessario corollario della prima, il rafforzamento delle garanzie in favore dei meno abbienti e dei meno tutelati, la difesa del principio dell'obbligatorietà dell'azione penale, come unico strumento per garantire, almeno in linea di principio, la parità di tutti i cittadini davanti alla legge.
Condizione indispensabile per cercare di dare concreta attuazione alle speranze, comuni a tutti i cittadini, di attuare un processo più rapido, efficiente e "giusto" è che vi sia un consistente aumento dei fondi stanziati per l'amministrazione della giustizia; che si attuino quelle revisioni strutturali delle circoscrizioni dei Tribunali da tempo invocate; che si effettui un monitoraggio di tutte le realtà giudiziarie, onde individuare circuiti virtuosi, presenti in numerose realtà, da far applicare in tutto il territorio nazionale; che vi sia un controllo effettivo sulla produttività dei singoli magistrati; che vengano colmate le carenze di personale amministrativo; che si vada verso lo snellimento del processo civile, anche attraverso l'introduzione del processo telematico; che si intervenga con efficacia con norme di ampia depenalizzazione sia per fatti di minor allarme sociale, sia per fatti per i quali esistano altre misure, diverse da quella penale, per sanzionare comportamenti antisociali; che si snellisca il processo penale da una serie di orpelli, quali alcune norme in tema di notifica, che rendono il processo una corsa ad ostacoli, ecc.
Come si può vedere, è necessaria una manovra ad ampio spettro, con un progetto preciso che la ispiri, per sperare in una vera trasformazione in positivo dell'apparato-giustizia italiano.
Le proposte che giungono dal Centro-destra, ma anche dai Radicali, non accorciano di un giorno la durata dei processi, né migliorano la qualità delle decisioni; hanno, invece, un altro obiettivo, quello di indebolire le tutele dei cittadini, attraverso una perdita di autonomia ed indipendenza della Magistratura; in questo senso, infatti, vanno lette le proposte di abolizione dell'obbligatorietà dell'azione penale, di separazione delle carriere, di riforma del CSM; in particolare, l'annosa questione della separazione delle carriere, che ritenevamo in qualche modo superata dal potenziamento della separazione delle funzioni introdotta dalla Riforma Mastella, appare sempre più evidentemente come volta a porre il PM sotto il controllo del potere esecutivo: le parole del Ministro Maroni di ieri, che ha annunciato che gli ultras del Napoli coinvolti negli incidenti di domenica dovranno essere processati per associazione a delinquere, annuncio fatto senza minimamente attendere le scelte del Magistrato, dimostrano ciò che effettivamente il centro-destra vuole ottenere: un PM che attui le decisioni del Governo.
L'Associazione Nazionale Giuristi Democratici chiama, dunque, a raccolta tutti i sinceri democratici, cui sta a cuore il miglioramento del servizio giustizia, senza lo stravolgimento del sistema costituzionale italiano, affinché si elabori un progetto-giustizia volto effettivamente a raggiungere quegli obiettivi di miglior efficienza e celerità che ogni cittadino auspica.
Torino, 3 settembre 2008.
Associazione Nazionale Giuristi Democratici