MANAGE
CERCA
Altro in Comunicati
I Giuristi Democratici esprimono solidarietĂ  alla protesta condotta da Marco Pannella contro le incivili condizioni di vita in carcere
I Giuristi Democratici salutano con soddisfazione la celebrazione dei processi Eternit e Thyssen Krupp
I Giuristi Democratici sostengono il dissenso non violento dei cittadini e delle amministrazioni locali contro la TAV in Val di Susa
Due Sì ai referendum per l'acqua bene comune
I Giuristi democratici esprimono dolore per l'assassinio di Vittorio Arrigoni
L'Associazione Giuristi Democratici esprime soddisfazione per l'esito del processo ThyssenKrupp
I Giuristi democratici aderiscono alla manifestazione nazionale di sabato 26 marzo a Roma
I Giuristi democratici condannano la repressione delle manifestazioni democratiche di massa in Libia e chiedono che cessi ogni assistenza e cooperazione militare italiana al regime di Gheddafi
Dalle recenti vicende relative al Presidente del Consiglio deriva un pericoloso deterioramento del nostro Stato di diritto
Tunisia: è necessario sostenere il processo democratico
I Giuristi Democratici aderiscono all'appello "Uniti ce la possiamo fare", lanciato dalla Fiom CGIL in vista dello sciopero generale proclamato per il 28 gennaio.
I Giuristi Democratici esprimono rispetto e solidarietĂ  con gli operai FIAT di Mirafiori
Sull'ammissibilità del referendum per l'acqua pubblica: è necessario assicurare il diritto dei cittadini ad esprimersi sulla gestione dell'acqua
Manifestazioni degli studenti: garantire la libera espressione del pensiero contro la deriva autoritaria del governo
I Giuristi Democratici ricordano con affetto Aldo Natoli
 24 pagine  (358 risultati)
Sull'omicidio del Carabiniere Cerciello Rega e il successivo fermo di indiziato di delitto
Redazione 29 luglio 2019 18:36

Attraverso la diffusione (voluta o non voluta) dell’immagine del giovane statunitense arrestato per l’omicidio del Carabiniere Cerciello Rega, ammanettato dietro la schiena e bendato in un ufficio dei Carabinieri, con sullo sfondo le fotografie del Gen. Dalla Chiesa e dei Magistrati Falcone e Borsellino, è emerso un fatto di una gravità inaudita che finisce per consentire di mettere in dubbio il lavoro pregevole di indagine che ha portato all’arresto immediato del giovane e del suo amico.
Non è in alcun modo ammissibile che un soggetto sottoposto a restrizione della libertà da parte delle Forze dell’Ordine subisca un trattamento che ne violi la dignità e i diritti, utilizzando metodi violenti; dunque, non può essere accettato che un soggetto, pur autore di un efferato crimine, venga sottoposto a un trattamento vergognoso, tra l’altro senza motivo.
Se a tutto ciò si aggiunge lo scatto della fotografia e la sua diffusione, si raggiunge un limite intollerabile per uno Stato di diritto che deve garantire a tutte le persone private, anche temporaneamente, della libertà, il rispetto invalicabile delle garanzie previste dall’art. 13 della Costituzione.
Uno Stato che è e vuole apparire veramente democratico, dev'essere in grado di rispondere rispettando tutte le garanzie ed i principi fondamentali di diritto che si è dato, anche di fronte ai peggiori crimini.
In un simile quadro, se da un lato conforta la ferma presa di posizione dei vertici dell’Arma dei Carabinieri, dall’altra scoraggia e preoccupa l’atteggiamento del Ministro dell’Interno che minimizza e banalizza il trattamento riservato all’arrestato per interessarsi solo, a fini di propaganda politica, all’omicidio del Carabiniere, episodio gravissimo che dovrà essere oggetto dei dovuti accertamenti e di un giusto processo.

29 luglio 2019
ASSOCIAZIONE NAZIONALE GIURISTI DEMOCRATICI