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Dichiarazione a sostegno degli accademici e delle accademiche turche
Redazione 19 gennaio 2016 07:43
Questo è l’appello di solidarietà lanciato dai colleghi e dalle colleghe turche agli accademici indagati ed arrestati per aver sottoscritto un appello per la pace e la cessazione del coprifuoco e delle violenze nei confronti dei civili nelle municipalità curde della Turchia. L’Associazione Giuristi Democratici già a settembre aveva direttamente documentato la gravità delle violazioni dei diritti umani poste in essere nei confronti dei civili nel: Rapporto Cizre
Oggi, dopo l’assassinio di Tahir Elci, presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Diyarbakir, la situazione è ancora più critica e richiede la massima solidarietà a tutti i colleghi e le colleghe impegnate nella raccolta delle denunce relative alle esecuzioni sommarie, alle torture ed alle violazioni dei diritti umani avvenuti per mano delle forze di sicurezza turche nel corso della dichiarazione dello stato di emergenza nelle municipalità curde.
Invitiamo pertanto tutti i colleghi e le colleghe italiane ad aderire all’appello degli avvocati e delle avvocate a sostegno degli accademici e accademiche turche, inviando la propria adesione, specificando la nazione ed il foro di appartenenza, all’indirizzo: ortakoluyoruz@gmail.com

“Noi persone impegnate in difesa della vita, dei diritti e delle libertà, in qualità di avvocati e avvocate di questo paese, ci impegniamo a rimanere al fianco di tutte le persone che sono state uccise, che hanno perduto i propri cari, che hanno visto negati i propri diritti e le proprie libertà, al fianco dei neonati e delle neonate, dei bambini e delle bambine vittime del massacro, della "maestra di scuola Ay?e", degli accademici e delle accademiche, onorevoli e di coscienza, che invocano la pace, e al fianco d'ogni persona che difenda il diritto alla vita, a ??rnak come ad Ankara, a Diyarbak?r come a Istanbul, a Reyhanl?, a Gazi, a Suruç, a Sultanahmet e purtroppo forse, domani, anche altrove.
Ci impegniamo a stare gomito a gomito insieme a loro, nei palazzi di giustizia e per le strade, e a continuare la nostra battaglia legale finché giustizia sia fatta per tutti questi crimini perpetrati nei confronti del nostro popolo.
"Ci sono bambini e bambine che muoiono, non rimanete in silenzio": questo gridiamo. Difendiamo l’idea che il coprifuoco in vigore da settimane condanna le persone alla fame e alla sete, al bombardamento delle loro zone di residenza, dei loro cimiteri e luoghi di culto, con carri armati, elicotteri e caccia; l'idea che si tratta di una sistematica politica di massacro e deportazione, dunque di un crimine contro l'umanità.
Vogliamo rendere visibili e noti i crimini contro l'umanità commessi nei confronti del popolo curdo in città come Mardin, Diyarbak?r e ??rnak, contro il popolo turco, curdo, arabo, tedesco, e contro i popoli tutti, a Reyhanl?, Gazi, Sultanahmet e Ankara.
Al Presidente della Repubblica, ai Ministri della giustizia, della pubblica istruzione e della sanità, nonché al Consiglio per l'istruzione superiore, ricordiamo che costituisce reato ogni minaccia e insulto di cui siano fatti oggetto gli accademici e le accademiche che invocano "la fine della guerra, perché non si uccidano più i bambini e le bambine", gli operatori e le operatrici dell'istruzione scesi in sciopero, gli operatori e le operatrici della sanità che, fedeli al giuramento d'Ippocrate, difendono [la vita], e tutte le persone che invocano la pace.
La propaganda fascista e razzista e l'istigazione all'odio sono crimini che debbono ricevere punizione. Alla magistratura e al Ministro della giustizia lanciamo un appello urgente a non criminalizzare la libertà d’espressione, le attività sindacali, il dovere di preservare la vita e le invocazioni di pace, e a non ridurre il meccanismo giudiziario a ghigliottina del potere politico. Noi dichiariamo di abbracciare integralmente il testo dell'appello in difesa della pace, dal titolo "Ci dissociamo da questo crimine", lanciato dalle personalità accademiche, e di impegnarci per l'adozione di misure legali contro ogni minaccia rivolta a questi/-e intellettuali, di cui ci assumiamo la difesa legale lungo ogni tappa di questo cammino.
Noi sottoscritti/-e difensori/-e e avvocati/-e ribadiamo che ci uniamo alla voce di ogni persona che dichiari il proprio rifiuto di lasciarsi strumentalizzare in questi massacri, e che saremo onorati/-e di rappresentare in gratuito patrocinio ogni persona che sia bersaglio delle aggressioni armate e delle politiche di oppressione e repressione portate avanti dai media e/o dalle istanze giudiziarie”.
http://buonuraortakoluyoruz.blogspot.com.tr/2016/01/declaration-of-support-from-lawyers-to.html?m=1