Dott.ssa Michela Carboniero
Ufficio Diritti UmaniÂ
DGAPÂ
Ministero degli Affari EsteriÂ
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On. Erasmo PalazzottoÂ
PresidenteÂ
Commissione di Inchiesta parlamentare sul caso Giulio Regeni
Camera dei DeputatiÂ
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On. Iolanda Di StasioÂ
Presidente
Comitato Diritti Umani nel MondoÂ
Commissione Affari Esteri
Camera dei Deputati
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On, Marina Sereni
Viceministro per gli Affari Esteri
Ministero degli Affari Esteri
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Con questa lettera le associazioni firmatarie, incluse molte aderenti alla rete In Difesa Di ed alla Rete della Pace intendono richiamare lâattenzione sull'urgenza di intraprendere misure effettive ed immediate per assicurare il rispetto dei diritti umani fondamentali del difensore dei diritti umani egiziano Patrick George Zaky.
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Patrick George Zaky è difensore dei diritti umani e ricercatore della Egyptian Initiative for Personal Rights (EIPR), che si occupa di diritti LGBTIQ, delle donne, della minoranza cristiana, dei detenuti, e delle violazioni dei diritti civili e politici in Egitto. Da settembre segue il Master europeo sugli studi di genere âGEMMAâ a Bologna, e vive in Italia con regolare permesso di soggiorno per studio.
Il 7 febbraio 2020 è stato arrestato e preso in custodia dal NSI (settore investigativo della Sicurezza Nazionale Egiziana) allâaeroporto del Cairo, al suo arrivo dallâItalia. Scomparso per 24 ore e interrogato in assenza dei suoi difensori, secondo le dichiarazioni dei suoi avvocati sarebbe stato sottoposto a percosse, elettroshock e continue minacce. Il giorno seguente, la procura di Mansoura ha convalidato la custodia cautelare per 15 giorni, dichiarando che su Patrick pendeva un mandato dâarresto giĂ dallo scorso settembre. Nellâudienza del 15 febbraio 2020 il Tribunale del riesame ha respinto il ricorso dei difensori, confermando la misura cautelare fino alla prossima udienza del 22 febbraio.
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Le imputazioni a suo carico sarebbero di âpubblicare voci e informazioni false volte a disturbare la pace sociale e provocare caosâ (articolo 102 bis del Codice penale), âincitamento alla protesta senza autorizzazione delle autoritĂ competenti con lo scopo di minare lâautoritĂ stataleâ (articolo 18 della âProtest lawâ), âaver chiamato a rovesciare lo Statoâ (articolo 87 del Codice Penale), âgestire un account social che mira a mettere in discussione lâordine sociale e la sicurezza pubblicaâ (articolo 27 della âCybercrime lawâ) e âincitamento a commettere violenza e reati di terrorismo (articolo 28 della âAnti-Terrorism lawâ)â. Queste accuse vengono comunemente usate per ostacolare le azioni di giornalisti e difensori dei diritti umani in Egitto e possono portare alla condanna fino a 13 anni di carcere.
In Egitto, secondo i dati forniti dal Committee for Justice, solo nel periodo compreso tra agosto 2017 e agosto 2018, 1989 persone sono scomparse forzatamente. Le persone ricomparse spesso rivelano di essere state sottoposte ad arresti arbitrari, in violazione di legge ed in condizioni disumane e degradanti, con pratica della tortura in aperta violazione dei trattati internazionali sui diritti umani e dellâarticolo 54 della Costituzione egiziana, che prevede il diritto dellâarrestato a conoscere le accuse a suo carico, a contattare famigliari e un avvocato, a essere portato davanti allâautoritĂ giudiziaria entro 24 ore, e il divieto di compiere atti di indagine in assenza del suo avvocato. Tale trattamento viene riservato soprattutto ai difensori dei diritti umani ed agli oppositori del regime, o presunti tali.
La tortura è âsistematicamente praticata in Egittoâ, e specificatamente dopo arresti arbitrari di massa - praticamente da tutte le forze di polizia, nellâindifferenza o con lâappoggio di procuratori e giudici, secondo quanto si afferma nel rapporto A/72/44 del Comitato ONU contro la tortura del 2017. Tale trattamento viene riservato soprattutto ai difensori dei diritti umani ed agli oppositori del regime, o presunti tali.
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Il rapporto di Human Rights Watch del settembre 2017 âWe Do Unreasonable Things Here. Torture and National Security in al-Sisi's Egyptâ documenta come le forze di sicurezza, in particolare i funzionari dellâAgenzia di Sicurezza nazionale, che fa capo al Ministero dellâInterno, facciano ricorso a tortura per forzare i sospetti a confessare o condividere informazioni, oppure per punirli.
Dalle dichiarazioni rilasciate dai suoi legali, emerge che tali informazioni di carattere generale risultino confermate anche per quanto riguarda la situazione individuale di Patrick George Zaky, in particolare per quanto riguarda la tortura, la detenzione arbitraria e in condizione disumane e degradanti, la violazione del diritto alla difesa.
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Patrick George Zaky è un difensore dei diritti umani. La sua scelta di intraprendere il Master europeo sugli studi di genere è giĂ di per sĂŠ una scelta coraggiosa, in quanto cittadino di un Paese che ritiene tali tematiche contrarie alla morale e minaccia quanti apertamente sostengano il diritto alla non discriminazione sulla base del proprio orientamento sessuale. Il diritto allo studio è un diritto fondamentale che non può essere criminalizzato. Il diritto a lottare per lâaffermazione dei diritti umani è un diritto fondamentale che non può essere criminalizzato.
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Anche se, a differenza di Giulio Regeni, Patrick George Zaky non è cittadino italiano, è preciso dovere delle autorità italiane accertarsi delle sue condizioni, sia in quanto regolarmente residente in Italia, sia in quanto difensore dei diritti umani, sia in ragione della giurisdizione universale sul reato di tortura.
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L'ambasciatore italiano ha tutti gli strumenti a disposizione per intervenire attivamente in questa fase per accertarsi delle effettive condizioni di salute di Patrick George Zaky e per chiederne la immediata liberazione, ed è imperativo che si attivi immediatamente, applicando le linee guida dellâUnione Europea e quelle OSCE sui difensori/e dei diritti umani. Inoltre vale la pena ricordare che l'Italia oggi siede al Consiglio ONU sui Diritti Umani e che per giustificare la sua candidatura aveva preso l'impegno di sostenere ed appoggiare i difensori dei diritti umani: ora è il tempo di dimostrarlo!
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Esprimendo la nostra piena solidarietĂ famigliari alla famiglia e ai colleghi di Patrick George Zaky, chiediamo alle AutoritĂ italiane di intraprendere con urgenza le seguenti azioni:
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- Che le Autorità italiane impegnino immediatamente la rappresentanza diplomatica affinchÊ si attivi seduta stante a tutela di Patrick George Zaky in quanto difensore dei diritti umani da tempo residente nel territorio italiano ed ivi impegnato in attività di studio e di ricerca, al fine di accertare immediatamente le condizioni di salute e la sottoposizione a torture di Patrick George Zaky; se effettivamente è nelle condizioni di esercitare il diritto a una difesa effettiva nel procedimento penale in cui è indagato, chiedendone la sua immediata liberazione, e, ove risulti accertata la sua persecuzione in ragione delle attività di studio e di affermazione dei diritti umani svolte in Italia, vogliano assicurare la sua immediata protezione;
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- Che, nel caso ogni attivitĂ di accertamento delle attuali condizioni di salute e di detenzione di Patrick George Zaky venga ostacolata da parte delle autoritĂ egiziane, le autoritĂ italiane vogliano procedere allâimmediato ritiro dellâambasciatore;
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- Che venga fornito immediato supporto ai famigliari di Patrick George Zaky e venga loro assicurato il diritto di visita al figlio;
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- Che la rappresentanza diplomatica italiana in Egitto assicuri assistenza alle/agli avvocate/i delle associazioni aderenti a âIn Difesa Diâ e firmatarie al fine di poter incontrare i difensori di Patrick George Zaky
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ACLI
ARCI
AIDOS
AOI
ASGI
CISDA
Giuristi Democratici
Human Rights International Corner ETS
Cultura è LibertĂ
Lega per i diritti dei Popoli
Operazione Colomba
Un Ponte per
Q Code
Osservatorio Avvocati Minacciati (UCPI)
Rete della pace
Associazione per la Pace
AUSER
Movimento Europeo
Usacli
Unione degli Universitari
MIR (Movimento internazionale per la Riconciliazione)
Movimento Nonviolento
AntigoneÂ
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Si allegano:
-Rapporto Giuristi Democratici â Camere Penali, âDifendere i diritti in Egittoâ: https://www.indifesadi.org//wp-content/uploads/2018/01/Difende-i-diritti-in-Egitto.pdf
-Rapporto Human Rights Watch âWe Do Unreasonable Things Here. Torture and National Security in al-Sisi's Egyptâ: https://www.hrw.org/it/news/2017/09/06/308531
-Rapporto del Comitato ONU contro la tortura: http://tbinternet.ohchr.org/_layouts/treatybodyexternal/Download.aspx?symbolno=A%2f72%2f44&Lang=en