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Flessicurezza e diritti dei lavoratori
Redazione 25 ottobre 2007 16:16
Un appello, che invitiamo a sottoscrivere, sulla questione della flessicurezza dibattuta nell'ambito delle istituzioni dell'Unione Europea.

DICHIARAZIONE SUL CONCETTO DI FLESSICUREZZA DELLA COMMISSIONE
EUROPEA : PER UN DIRITTO DEL LAVORO CHE PROTEGGA (DAVVERO) I LAVORATORI

Il 13 e il 14 novembre 2007, il Parlamento europeo affronterà il dibattito sulla definizione di ‘flessicurezza’.
Il 13 e il 14 dicembre 2007, il Vertice europeo discuterà su questo argomento e stabilirà le
direttive per i prossimi 3 anni.

I firmatari della presente dichiarazione si dichiarano fortemente preoccupati per questo
concetto e per le sue conseguenze sul diritto del lavoro. Ufficialmente, la flessicurezza vuole combinare la flessibilità per i datori di lavoro con la sicurezza per i lavoratori.

In realtà, gli ultimi decenni sono già stati caratterizzati da un regresso delle regole a tutela del diritto del lavoro, e questo a beneficio dei datori di lavoro. Questo cambiamento ha creato una situazione nella quale solo il 60% dei lavoratori (percentuale neppure raggiunta in tutti i paesi dell’UE) sono impiegati con un contratto di lavoro ‘classico’. Gli altri sono impiegati a tempo parziale, nei contratti a tempo determinato, nei mini-jobs, in subappalto, negli impieghi ad interim o perfino sotto lo statuto obbligato di lavoratore autonomo.

Nonostante ciò, la flessibilità esistente non è sufficiente per gli imprenditori. Col pretesto della competitività e secondo i loro interessi ne chiedono ancora di più.

Nel suo Libro Verde del 2006 e oggi, nei principi comuni sulla Flessicurezza (giugno 2007) , la Commissione europea adotta la posizione padronale e neoliberale e promuove la penetrazione del concetto di flessicurezza nel diritto del lavoro.

Questo dibattito non si svolge soltanto a livello teorico, ma presenta anche delle conseguenze pratiche. La Commissione europea vuole liberalizzare le condizioni di
fine contratto, facilitare i meccanismi di concorrenza tra i lavoratori con e senza contratto fisso e anche sviluppare la
possibilità di impieghi precari. Il costo di questo aumento della flessibilità sarà pagato dai lavoratori e dallo stato sociale. Il diritto del lavoro perderà la sua funzione protettiva, il che provocherà ancora più precarietà, meno standard di protezione e tutto questo senza effetto positivo all’occupazione.

I firmatari chiedono alle istituzioni europee :
- di prendere tutte le misure economiche e finanziarie che diminuiscano la disoccupazione di massa,
- di rafforzare i regolamenti protettivi del diritto del lavoro rispettando i diritti fondamentali e di estendere la loro applicabilità a tutte le forme di lavoro,
compresi i lavoratori autonomi che, in realtà, a livello economico, giuridico e personale
dipendono dal loro committente,
- di rafforzare la negoziazione collettiva affinché i rappresentanti sindacali possano
difendere in modo efficiente i diritti dei lavoratori a livello europeo contro gli aspetti di
flessicurezza che ledono i loro diritti,
- di dare priorità alle misure di flessicurezza che sono nell’interesse dei lavoratori,
- di abbandonare una politica che consiste nel ridurre la protezione sociale e nell' aumentare i margini di profitto delle imprese (col pretesto di creare più impiego), una politica che è condannata al fallimento.

Questo testo è una dichiarazione collettiva di :
- Associatione europea dei Giuristi per la Democrazia e i Diriti dell'Uomo nel mondo
(firmato da Thomas Schmidt)
- L’associazione Progress Lawyers Network (firmato da Jan Buelens)
- L’Associazione Avvocati Europei Democratici (firmato da Mireille Jourdan)

Tutti quelli che vogliono firmare questa dichiarazione, lo possono fare menzionando :
‘DICHIARAZIONE SUL CONCETTO DI FLESSICUREZZA DELLA COMMISSIONE
EUROPEA : PER UN DIRITTO DEL LAVORO CHE PROTEGGA (DAVVERO) I LAVORATORI’
All’indirizzo : info@terralaboris.be

Il testo e le firme saranno inviati al Parlamento europeo per la riunione del 13 e del 14 novembre. Le firme possone essere inviate fino all'11 novembre, a mezzanotte.