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Sull'ammissibilità del referendum per l'acqua pubblica: è necessario assicurare il diritto dei cittadini ad esprimersi sulla gestione dell'acqua
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Sull'ammissibilità del referendum per l'acqua pubblica: è necessario assicurare il diritto dei cittadini ad esprimersi sulla gestione dell'acqua
Redazione 10 gennaio 2011 19:52

Mercoledì 12 gennaio la Corte costituzionale deciderà in merito all'ammissibilità dei referendum proposti dai Comitati per l'acqua pubblica.
L'Associazione Nazionale Giuristi Democratici si è costituita a sostegno dei promotori e interverrà all'udienza, per affermare il diritto degli italiani a esprimersi direttamente sulla gestione dell'acqua.
L'accesso di tutti ai servizi e ai beni comuni deve essere considerato tra i diritti inalienabili dei cittadini. Diritti che verrebbero inevitabilmente compromessi laddove si accedesse a una visione "liberalizzante" il cui unico intento è, in realtà, quello di vendere alla collettività beni che già le appartengono.

10.01.2011
ASSOCIAZIONE NAZIONALE GIURISTI DEMOCRATICI

Sì della Corte Costituzionale ai Referendum sull'acqua, la soddisfazione dei Giuristi Democratici
L'Associazione Nazionale Giuristi Democratici , che è intervenuta presso la Corte Costituzionale a sostegno dei referendum proposti dai Comitati per l'acqua pubblica, esprime la propria soddisfazione per l’ammissione di due quesiti su tre.

“Si tratterà di una storica opportunità di democrazia diretta – dichiara il Presidente Roberto Lamacchia - . E‘ la prima volta che i cittadini vengono chiamati a pronunciarsi sulla gestione dei servizi pubblici essenziali e, conseguentemente, sulla privatizzazione dei beni comuni. Il referendum costringerà ad un vero dibattito sui fondamenti della nostra democrazia economica”.

L’Avv. Adami, che ha discusso presso la Corte, aggiunge “Sono particolarmente emozionato e lieto che siano state accolte le nostre argomentazioni, in particolare sul quesito relativo alla gestione di tutti i servizi pubblici (art.23 bis). Si tratta di un quesito che pone all’elettore una scelta chiara e comprensibile: vuoi che i servizi vengano affidati in gestione all’esterno (come prevede la legge attuale) o che resti all’ente locale la scelta se gestirli direttamente o affidarli a privati?.

Credo che ci sarà una grande partecipazione alle urne. E credo altresì che gli schieramenti politici si frammenteranno. Un tempo si sarebbe detto ‘la parola al popolo’.