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I Giuristi Democratici esprimono preoccupazione per il rischio di compressione dei diritti costituzionali dopo i fatti occorsi a Roma il 15 ottobre
Redazione 20 ottobre 2011 13:11

L'Associazione Nazionale Giuristi Democratici esprime la propria profonda preoccupazione per il clima che si é creato nel Paese a seguito dei gravi fatti di Roma.
La delibera del Sindaco di Roma che vieta le manifestazioni per un mese, nella capitale, dimostra inconfutabilmente come stia venendo meno il rispetto dei valori costituzionalmente protetti, quale é quello della libera possibilità per i cittadini di riunirsi pacificamente e senza armi, diritto espressamente sancito dall'art. 17 Cost.; quanto avvenuto a Roma non può certo autorizzare a ritenere che qualsiasi altra manifestazione possa comportare il rischio di analoghi avvenimenti; anche la durata del divieto appare altamente incongrua e pregiudizievole dei diritti dei cittadini, così come la motivazione dell'intralcio alla circolazione, a seguito di quelle manifestazioni, come ragione del divieto finisce con il mettere nel nulla il diritto di liberamente manifestare, essendo evidente che qualunque corteo determina, ovviamente, un qualche intralcio alla circolazione stradale.
Preoccupanti, poi, appaiono le anticipazioni di stampa su quanto il Ministro Maroni avrebbe in animo di proporre: una legge Reale bis, contenente il fermo preventivo di polizia, l'arresto con flagranza differita, l'arresto di chi trovato in possesso di un kit (?) ritenuto pericoloso, l'introduzione di un nuovo reato di associazione per commettere violenze ed infine la richiesta di garanzie patrimoniali agli organizzatori delle manifestazioni.
Sperando che si tratti solo di ipotesi di lavoro che non verranno, poi, presentate, non si può non rilevare come si tratterebbe di misure che ci farebbero ritornare all'epoca fascista (fermo preventivo di polizia) e che appaiono in palese contrasto con i principi costituzionali, in particolare la richiesta di garanzie patrimoniali impedirebbe a studenti, disoccupati, extracomunitari e non abbienti di liberamente manifestare.
Infine, la Legge Reale del 1975 ci ha dimostrato l'inefficacia di certe misure, inutilmente repressive, per evitare la violenza nei cortei; esistono già norme sufficienti a tutelare l'ordine pubblico, senza che vi sia la necessità di legiferare sotto la spinta dell'emozione: compromettere i diritti dei cittadini sull'onda di un'emozione non é mai stato un atteggiamento positivo.

Torino-Padova-Roma-Napoli-Palermo 20 ottobre 2011
ASSOCIAZIONE NAZIONALE GIURISTI DEMOCRATICI