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Un corridoio umanitario per Kobane
Redazione 22 luglio 2015 18:42
Appello dei Giuristi Democratici perchè il governo turco rispetti gli obblighi di assistenza ai profughi kurdi e yezidi e permetta l'aiuto ai kurdi e yezidi in Siria e Iraq.

L’Associazione Nazionale Giuristi Democratici condanna con fermezza l'attentato esplosivo che ha colpito a Suruc, in Turchia, il Centro Amara, luogo di coordinamento dei servizi municipali di accoglienza ai richiedenti asilo provenienti dalla Siria, e luogo di accoglienza anche dei numerosi giornalisti, osservatori internazionali e attivisti in attesa di autorizzazione per oltrepassare il confine e portare la propria solidarietà alla popolazione di Kobane, facendo oltre trenta vittime.

L'attacco del Centro Amara a Suruc è solo l'ultimo degli attentati alla vita di chi ha appoggiato la resistenza curda all'ISIS. Le violazioni dei diritti umani nei confronti dei curdi turchi e siriani sono all'ordine del giorno da parte della Turchia. Il blocco degli aiuti internazionali al confine turco, rende così scarse le medicine a Kobane che si muore anche per l'impossibilità di svolgere le operazioni più semplici per mancanza di materiali e medicinali.

L'Associazione Nazionale Giuristi Democratici chiede che il Governo turco, nel rispetto degli obblighi internazionali assunti, assicuri un accesso continuo e sicuro nel territorio nazionale ai richiedenti asilo provenienti dalla Siria, ed in particolare dalle aree curde colpite dall'ISIS, e consenta il passaggio attraverso le proprie frontiere dei beni e dei medicinali destinati alla popolazione rientrata a Kobane ed agli yezidi ospitati nel campo profughi Camp Newroz nel cantone di Cizre.

Si chiede alla comunità internazionale di insistere nelle attività di pressione sul Governo turco perché impedisca e persegua con fermezza ogni sostegno alle attività di ISIS .

Invitiamo tutti a manifestare concretamente la propria vicinanza alle popolazioni colpite e alla resistenza curda, con la propria presenza il 15 settembre a Suruc, per chiedere l'apertura immediata del corridoio umanitario.

La soluzione pacifica dei problemi del Medio Oriente passa attraverso la protezione del modello di democrazia federativa sviluppato dai curdi in Rojava dagli attacchi dell'ISIS e dalle provocazioni militari della Turchia, poiché costituisce l'unico esempio nell'area di governo del territorio basato sulla soddisfazione dei diritti sociali, la democrazia partecipativa e l'uguaglianza di genere, nonché la promozione del diritto all'autodeterminazione nel rispetto delle frontiere esistenti, come richiesto dal diritto internazionale.

Vanno puniti i crimini di guerra e contro l'umanità, in particolare i sistematici atti di femminicidio e gli attacchi contro civili indifesi di cui si sono resi responsabili i membri dell'ISIS.

Torino, Roma, Bologna, Padova, Napoli 22.07.2015