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Sui quesiti referendari in tema di Giustizia
Redazione 15 luglio 2021 16:31
Nota del Comitato esecutivo
L'avvenuto deposito dei quesiti referendari in tema di Giustizia è elemento di analisi e discussione dal quale non si può prescindere e dunque anche i Giuristi Democratici ci si devono confrontare.
Una prima osservazione si impone: è stolta ed inaccettabile la divisione manichea tra i buoni-riformatori, che sostengono i referendum, e i cattivi-conservatori, che vi si oppongono: la questione va riportata sul merito, sui temi investiti dai singoli quesiti.
Seconda osservazione: c'è un nesso tra i vari quesiti proposti? Rispondono tutti all'obiettivo di migliorare il sistema giustizia sotto diversi punti di vista, oppure rientrano in un disegno di natura più prettamente politica, che mira a dare un colpo decisivo alla magistratura, peraltro già gravemente in crisi, di suo?
Terza osservazione: ma i quesiti proposti risolverebbero davvero i problemi della giustizia? Si è sempre sostenuto che i problemi principali del sistema, in campo penale, ma non solo, siano costituiti dall’eccessiva durata dei processi, oltre che da eccessi di burocrazia, e dal numero insostenibile di procedimenti: ebbene, a fronte di questi temi fondamentali, che cosa produrrebbero di positivo i quesiti referendari? È questa la strada per perseguire quella Giustizia giusta dichiaratamente voluta dai promotori?
Ed ancora, e più in generale: ha senso mettere nello stesso contenitore argomenti così diversi tra loro ed espressi in termini la cui comprensione è riservata ai tecnici, se non addirittura espressi in maniera incomprensibile?
Solo dopo esserci posti queste domande preliminari, si può passare ad una disamina dei contenuti dei quesiti referendari, alcuni dei quali appaiono ad una prima lettura scarsamente rilevanti, altri che possono costituire un pericolo per l'attuale assetto della divisione dei poteri.
Crediamo che, ferma restando, ovviamente, la libertà di scelta di tutti i nostri iscritti, sia fondamentale per arrivare ad una decisione consapevole (e in questo lo slogan radicale “Conoscere per deliberare” appare assolutamente condivisibile) affrontare il tema in un'assemblea aperta a tutti gli iscritti, accompagnata, poi, da approfondimenti sui singoli temi.
Per questa ragione, nei prossimi giorni convocheremo un'assemblea generale dei GD avente all'Ordine del Giorno un approfondimento della questione referendum sulla giustizia.

L'ESECUTIVO DELL'ASSOCIAZIONE NAZIONALE GIURISTI DEMOCRATICI