MANAGE
CERCA
SUI TRAGICI FATTI IN ISRAELE ED A GAZA: CESSATE IL FUOCO SUBITO!
Redazione 13 ottobre 2023 12:25
Comunicato

Come sempre, occorre ragionare in termini laici, senza pregiudizi di partenza e analizzare sia il dato attuale rappresentato dall’entrata criminale di gruppi armati palestinesi in territorio governato da Israele, sia il dato pregresso rappresentato dall’occupazione militare illegittima di parte del territorio palestinese da parte di Israele, che rappresenta la causa dell'azione armata di Hamas, sia, infine, le conseguenze che l'attacco potrà avere sulla vita e sul destino degli abitanti di Gaza.

Condannare l’aggressione compiuta da Hamas, di cui pure si possono comprendere le ragioni, come sostenuto da voci di indiscutibile serietà quale quella di Raji Sourani, avvocato per i diritti umani in Gaza, avvenuta però con metodi e atti contrari anche alla peggior concezione delle azioni di guerra, con bersagli prevalentemente civili, non significa né condannare la resistenza palestinese, ad esempio quella dell'ANP, né legittimare l’azione repressiva passata e presente di Israele. Repressione che oggi, oltretutto, si abbatte finanche sull'edificio dell'Ordine degli avvocati di Gaza City, in macerie dopo essere stato bombardato, in flagrante violazione delle leggi e delle convenzioni internazionali: un crimine di guerra ai sensi dello Statuto di Roma della Corte penale internazionale (ratificato dai palestinesi, ma non da Israele), trattandosi di un’organizzazione sociale e non governativa a difesa dei diritti umani, e non di un obiettivo militare, come evidenziato dagli stessi Colleghi di quell'Ordine ai quali esprimiamo la nostra massima solidarietà e vicinanza.

 

Possiamo e dobbiamo, dunque, dire poche cose, ma chiare:

- va ribadito il diritto del popolo palestinese ad avere un proprio territorio, secondo il principio “due popoli, due Stati”, senza che ciò, naturalmente, significhi la cancellazione dello Stato di Israele (come Hamas continua a sostenere);

- ciò significa anche riaffermare che è del tutto legittima la resistenza palestinese contro l’occupazione da parte israeliana e in particolare contro gli insediamenti dei coloni;

- va ribadita con forza la condanna dell’attacco di Hamas con le drammatiche conseguenze che sono davanti agli occhi di tutti e tutte, con eccidi di civili, incendi e distruzioni di edifici e va ribadito che queste azioni costituiscono veri e propri crimini di guerra, contro l’umanità;

- va impedito, con una forte pressione politica da parte della comunità internazionale, che Israele continui a compiere azioni di rappresaglia, come quelle già in atto, che costituiscono, a loro volta, veri e propri crimini di guerra, in particolare il blocco di viveri, energia elettrica, assistenza medica;

- bisogna indurre con una pressione dell'opinione pubblica italiana il Governo a richiedere all’Onu un intervento immediato volto a ottenere un cessate il fuoco che impedisca ulteriori violazioni del diritto internazionale e che abbia come primo obiettivo il rilascio degli ostaggi nelle mani di Hamas e il ripristino di condizioni dignitose di sopravvivenza per la popolazione di Gaza.

 

Queste ci paiono le condizioni minime per poter tornare alla ricerca di una soluzione che è altrimenti destinata a diventare sempre più violenta e incontrollabile.

 

13 ottobre 2023

ASSOCIAZIONE NAZIONALE GIURISTI DEMOCRATICI