Questo balzello imposto ai lavoratori dalla Legge finanziaria, unitamente al principio della soccombenza nelle spese di lite, produrrà un potente effetto deflattivo sulla presentazione di ricorsi in materia di lavoro, e forse proprio questo, e non gli introiti derivanti dall'introduzione del C.U., é l'obiettivo del Governo.
L'Associazione Nazionale Giuristi Democratici aderisce alla raccolta di firme lanciata da Progetto Diritti ed invita i propri associati e simpatizzanti a sottoscrivere l'appello.
Con il decreto legge già in vigore (n. 98/2011) contenente la manovra finanziaria viene eliminata la gratuità del processo del lavoro e viene previsto il pagamento del contributo unificato nei procedimenti che riguardano il lavoro pubblico e privato.
E’ un attacco gravissimo ai diritti dei lavoratori, già proposto nel 2008 ed allora respinto, e che oggi rischia di passare nel silenzio di tutti.
Ogni controversia di lavoro viene assoggettata al versamento di un contributo unificato, diversificato a seconda del valore della causa e con previsione di esenzione soltanto per i redditi più bassi.
Si mira non solo a far cassa con i soldi dei lavoratori, ma anche ad una riduzione del numero delle vertenze ed a ridurre così le rivendicazioni dei lavoratori, in contrasto con i principi contenuti negli articoli 3, 4 e 24 della Costituzione.
Da lunedì 11 luglio il provvedimento sarà all’esame della Commissione Bilancio del Senato.
Invia la tua adesione all'appello all’indirizzo segreteria@progettodiritti.it .