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I Giuristi Democratici sostengono il movimento delle donne curde impegnate nella resistenza contro l'ISIS
Redazione 20 agosto 2015 14:42

L'Associazione Giuristi Democratici condanna con fermezza il numero crescente di arresti e di esecuzioni sommarie di civili curdi da parte della polizia turca, ed in particolare il femminicidio di Ekin Van (Kevser Elturk), simbolo della resistenza curda contro l'ISIS.

?Le avvocate del gruppo genere e famiglia si uniscono in piena solidarietĂ  con il movimento delle donne curde in Europa, e l'Associazione tutta ne sottoscrive l'appello contro il femminicidio.

?Nonostante la Turchia sieda nel Consiglio d'Europa e?d abbia ratificato, tra le altre, la CEDU, la Convenzione contro la Tortura, ?la CEDAW e la Convenzione di Istanbul, nel momento in cui ha permesso che agenti dello Stato torturassero la combattente curda e ne lasciassero esposto il corpo martoriato, nudo, nel centro della città di Varto, non solo ha violato i suoi obblighi internazionali, ma si è posta alla pari dell'ISIS per la brutalità con cui viola sistematicamente i diritti umani del popolo curdo.
La diplomazia degli Stati membri del Consiglio d'Europa dovrebbe attivarsi immediatamente per impedire oltre i bombardamenti e le azioni di polizia nelle municipalitĂ  curde, che ogni notte continuano a mietere vittime tra i civili ed a rendere insicura la vita degli abitanti e dei rifugiati che popolano queste aree.
?
Associazione Nazionale Giuristi Democratici

Bologna, Padova, Roma, Torino, Napoli, 20 agosto 2015


La mentalità patriarcale e la complicità fra AKP e daesh è il segno più atroce del femminicidio.

Il movimento delle donne curde in Europa TJKE e la rappresentanza internazionale del movimento delle donne curde, l’ ufficio delle donne curde per la pace CENI, la fondazione internazionale delle donne libere, la casa delle donne Utamara, la fondazione Roj women, la fondazione Helin, e tutte le assemblee popolari delle donne curde in Europa conadanniamo fermamente l’ esecuzione di Kevser Elturk (Ekin Van), combattente delle YJA STAR torturata e uccisa dai militari turchi ed esposta nuda in modo disumano nel centro della città di Varto nel Kurdistan turco. L’onta e il disonore di questo gesto resterà scritto nella storia.

Nel nome del regno del sultanato la mentalità dell’AKP rigetta l’umanità sulla via della morte, continuando a percorrere la via della guerra, con il solo scopo di demoralizzare la resistenza delle donne curde. Keveser Elturkè il simbolo della resistenza delle donne curde. Come donne curde e del mondo chiediamo giustizia per questo gesto orribile. In tutte le guerre conosciute nella storia del mondo, le donne sono state utilizzate come bottino di guerra. Oggi in Irak le donne continuano ad essere vendute nei mercati della schiavitù sessuale. L’ immagine delle donne curde trainate a terra dai carri armati turchi e i loro corpi esposti nudi nei media sono ancora attuali.

La mentalità conservatrice e patriarcale non sopporta l’ ideologia della liberazione delle donne, che appartiene ai valori dell’ umanità. Le atrocità inflitte a Keveser Elturk sono la rappresentazione della mentalità maschile degli anni ’90 che si ripropone oggi. L’ etica del disonore si concretizza con la complicità fra AKP e daesh. La cultura dello stupro che ha messo in atto il femminicidio di Ekin Van è la conseguenza della continua guerra nei confronti del diritto alla legittima difesa delle donne curde, oggi simbolo della resistenza delle donne di tutto il mondo. Come movimento delle donne curde e associazioni di donne curde ci uniamo e sosteniamo questo appello del KJA, e denunciamo questa politica incosciente e disumana portata avanti dalla polizia dell’ AKP contro le donne. Di conseguenza resistiamo contro la mentalità dell’ AKP, come i combattenti YPG hanno sconfitto il califfato di daesh.

Lanciamo un appello all’ opinione pubblica, alle organizzazioni dei diritti umani, alle femministe a tutte le associazioni sensibili a questa situazione ad essere solidali alla nostra causa e ad unirsi nella lotta contro questa guerra e femminicidio messo in atto dall’ AKP.

Riscriviamo la storia, costruiamo insieme il confederalismo democratico, rafforziamo la nostra autodifesa contro la mentalitĂ  patriarcale.

Parigi 19/08/2015