MANAGE
CERCA
Il "Collegato Lavoro" è uno sfregio ai diritti dei lavoratori ed al ruolo istituzionale del Capo dello Stato
Redazione 26 settembre 2010 11:17
Nel silenzio dei principali organi di informazione e nella conseguente scarsa attenzione dell'opinione pubblica, il Senato si accinge a votare, il 28 settembre, il disegno di legge 1167 bis, chiamato "Collegato Lavoro", già rinviato dal Presidente della Repubblica alle Camere. I Giuristi Democratici richiamano nuovamente l'attenzione delle forze di opposizione, affinché tale provvedimento sia adeguatamente contrastato.

L'Associazione Nazionale Giuristi Democratici, un po' in solitudine, sta tentando da tempo di richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica e dei parlamentari delle forze di opposizione sul grave sfregio che si sta per apportare ai diritti dei lavoratori con la ormai prossima approvazione del disegno di legge 1167 bis, chiamato "Collegato Lavoro", rinviato dal Presidente della Repubblica alle Camere, già riapprovato dalla Camera ed ora all'attenzione del Senato che ne dovrà discutere nella seduta del 28 settembre.
Non può sfuggire la coincidenza di detta data con il giorno in cui é previsto il discorso del Presidente del Consiglio sul rilancio della coalizione di governo; é evidente che una simile coincidenza porterà come sua conseguenza una minor attenzione ed una sottovalutazione dell'importanza del disegno di legge in materia di lavoro che il Senato andrà ad approvare ed é proprio su questo aspetto che i Giuristi Democratici richiamano nuovamente l'attenzione delle forze di opposizione, affinché il "misfatto" non venga compiuto o, quanto meno, non venga compiuto nel totale silenzio generale.
Pare di comprendere, dall'andamento dei lavori nelle Commissioni del Senato, che il provvedimento sarà approvato con modifiche rispetto al testo approvato dalla Camera e se ciò avverrà, consentirà una ripresa dell'iniziativa politica sulla questione; come Giuristi Democratici, abbiamo chiesto invano un incontro con gli esponenti del PD e dell'IDV, nonché con le altre forze politiche escluse dal Parlamento e con le forze sindacali, per approfondire ulteriormente la gravità di quanto sta accadendo e per studiare possibili contromosse: il rinvio alla Camera consentirebbe, forse, un riesame comune della vicenda.
In ogni caso, invitiamo i senatori del PD e dell'IDV a sostenere con ancora maggior vigore le critiche al testo in approvazione, sottolineando ancora una volta, come già abbiamo detto con il nostro Comunicato-stampa del 14/09, (che alleghiamo, per chi non lo avesse ancora letto), come, nella sostanza, nessuna delle modifiche suggerite dal Capo dello Stato sia stata accolta e come ciò costituisca un vero e proprio attacco alla posizione istituzionale del Presidente della Repubblica contro il quale tutte le forze democratiche hanno l'obbligo di muoversi.

Torino-Napoli-Roma-Padova-Palermo 25 settembre 2010
ASSOCIAZIONE NAZIONALE GIURISTI DEMOCRATICI

In relazione alla prossima discussione sul Collegato Lavoro, prevista al Senato per il giorno 16 settembre, l'Associazione Nazionale Giuristi Democratici esprime la sua forte preoccupazione per lo sviluppo della vicenda.
Infatti, a quanto é dato comprendere dalla lettura dei lavori delle Commissioni che hanno rivisitato il testo già approvato dal Parlamento, pare di poter concludere che i moniti del Presidente della Repubblica siano rimasti del tutto inascoltati; le modifiche introdotte dagli emendamenti approvati sono minime e non toccano gli aspetti di grave incostituzionalità della norma segnalati dal Presidente Napolitano. Nulla é stato innovato, infatti, in relazione alla "effettiva volontarietà delle negoziazioni e delle eventuali rinunce, ancora una volta con speciale riguardo ai rapporti di lavoro e alla tutela dei diritti dei lavoratori in sede giurisdizionale" ,punto espressamente segnalato nella nota del Presidente della Repubblica; anche il delicatissimo aspetto riguardante la possibilità di inserimento nella clausola compromissoria della decisione secondo equità é rimasto sostanzialmente inalterato, non essendo certamente sufficiente a superare i rilievi del Capo dello Stato, che aveva affermato "Né può costituire garanzia sufficiente il generico richiamo del rispetto dei principi generali dell'ordinamento" , l'aver aggiunto la necessità del rispetto anche dei principi regolatori derivanti da obblighi comunitari: non si dimentichi che il Presidente Napolitano aveva invitato ad un'estrema attenzione sul punto e che la Corte Costituzionale, sin dal 1977 aveva affermato che "la giustizia per arbitri dà risultati particolarmente soddisfacenti quando le parti si trovino in posizione di relativo equilibrio" , il che certamente non é nel caso del rapporto di lavoro. Ed ancora, nulla viene modificato in relazione alla possibilità dell'intervento suppletivo del Ministro del Lavoro in assenza di accordi interconfederali o contratti collettivi che stabiliscano clausole compromissorie; il Capo dello Stato aveva scritto che "suscita serie perplessità una così ampia delegificazione con modalità che non risultano in linea con le previsioni dell'art. 17, comma 2 della legge 23 agosto 1988 n. 400.". L'emendamento ora approvato si limita a prevedere che tale intervento possa avvenire solo dopo aver vanamente convocato le parti ed in via sperimentale. In definitiva, il testo uscito dal Senato appare una vera e propria sfida al Capo dello Stato ed alla sua funzione di garante del rispetto della Costituzione ed in ciò sta un ulteriore motivo di preoccupazione, che si aggiunge agli originari timori per la perdita di garanzie per i diritti dei lavoratori. L'Associazione Nazionale Giuristi Democratici invita tutte le forze politiche, le associazioni ed i cittadini che hanno a cuore sia la tutela dei diritti dei lavoratori, sia il rispetto degli equilibri costituzionali ed istituzionali della nostra Repubblica, messi in discussione dalla sprezzante risposta che pare emergere dai lavori del Senato al Presidente della Repubblica, a mobilitarsi affinché la norma "Collegato Lavoro" venga sottoposta ad una vera revisione, in accoglimento dei rilievi mossi dal Capo dello Stato, consentendo alla parte debole del rapporto di lavoro di mantenere le garanzie preesistenti.

Torino-Napoli-Roma-Padova-Palermo 14 settembre 2010
ASSOCIAZIONE NAZIONALE GIURISTI DEMOCRATICI